martedì 30 aprile 2013

Il gioco d'azzardo



 Il gioco d'azzardo patologico è un disturbo del comportamento che rientra nella categoria dei disturbi ossessivo-compulsivi, e come la tossicodipendenza provoca "dipendenza”.
Il giocatore patologico mostra una crescente dipendenza dal gioco d'azzardo, aumentando la frequenza delle giocate, il tempo passato a giocare, la somma spesa nel tentativo di recuperare le perdite, investendo più delle proprie possibilità economiche e trascurando i normali impegni della vita per dedicarsi al gioco.
Uno  dei responsabili principali di tale patologia è lo Stato italiano, che, per far fronte alle crescenti spese pubbliche, ha ben inteso di voler diffondere in modo capillare il gioco d’azzardo, che non ha mancato di mietere numerose vittime.  Al punto vi ricordo Luigi Preiti, la persona che il 28 Aprile ha fatto fuoco contro alcuni Carabinieri in Roma, in servizio a Piazza Montecitorio.
Premesso quanto sopra, volevo fare la seguente proposta, per cercare di debellare tale maldestro tentativo di gestire la cosa pubblica.
In sostituzione del gioco d’azzardo, si potrebbe creare la possibilità di “giocare” delle somme di denaro che il giocatore via via verrebbe ad aumentare, in quanto in ogni fase del gioco potrebbe usufruire di una sorta di salvadanaio, potendo poi identificare in modo univoco le sue giocate con una sorta di bancomat dotato di pin (o la tessera sanitaria).
Le somme che il giocatore deciderà di impiegare,  che come abbiamo detto andrebbero sempre ad aumentare, una percentuale servirà a “rifondere” sia la ricevitoria che il gestore del servizio, i quali diversamente non percepirebbero più introiti. Quindi lo Stato con parte di tali somme potrà stabilire delle estrazioni periodiche, che premierebbero  i “giocatori” più fortunati.
Tuttavia il beneficio di tale idea risiede nei seguenti punti:
-          Il giocatore vedrebbe aumentare la sua disponibilità, specie se si considererà una sorta di remunerazione percentuale per il periodo in cui le somme rimarrebbero nella disponibilità dello Stato stesso;
-          Inoltre il giocatore con il tempo sarebbe naturalmente portato ad una sorta di autocontrollo ed una riacquisizione del senso della realtà;
-          Il sistema sanitario vedrebbe diminuire il numero delle persone da curare per tale patologia (ODIO FAR QUESTO TIPO DI CALCOLI!);
-          Gli introiti della gestione del gioco comunque andrebbero a ripianare il deficit, specie se si potesse trovare il modo di far confluire tali cifre nell’acquisto del debito pubblico sovrano.
Il sistema è stato qui suggerito in modo estremamente semplicistico, ma credo che possa ben perfezionarsi.
Quanto detto sopra tuttavia rappresenterebbe la fase prodromica di tale iniziativa, in quanto, essendo il gioco d'azzardo più un problema che una soluzione, nel futuro lo Stato potrebbe sostenere solo questo iniziativa, eliminando invece tutte le altrte forse di gioco d'azzardo comunque denominate.

Concludo dicendo che mi farebbe piacere conoscere qual'è il parere della Chiesa Cattolica su questo argomento. O no?

Affettuosamente
Renatoxr

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