martedì 30 aprile 2013

Suggerimenti di politica economica (spicciola)



Scrivo questo articolo oggi 28 Aprile 2013, data di giuramento del governo Letta, e data in cui un uomo disperato,  non potendo meglio agire contro chi reputava fosse responsabile dell’attuale crisi economica, ha inteso sparare con un’arma contro chi magari era più disperato di lui, gli appartenenti alle Forze dell’Ordine. E queste persone magari hanno chiesto di fare “ordine pubblico”, in vista di poter guadagnare qualche soldo in più rispetto ad altri colleghi di giubba.
La tristezza ulteriore di tale episodio si denota ancor di più considerando che la persona che ha portato avanti questo tragico atto, volesse financo suicidarsi con l’ultimo colpo di pistola rimastogli, ma non vi è riuscito.
Lì arriva la disperazione umana.

Ma parliamo ora di proposte che potrebbero far bene a molti di noi e proseguiamo su quanto detto in precedenza.
Il problema della nostra economia  risiede nell’incompatibilità dell’euro rispetto alla necessaria svalutazione del suo valore per recuperare competitività in campo internazionale. Uscire dall’euro sarebbe difficile, specie pensando ai problemi inerenti la questione dell’importazione dell’energia e con quanto connesso – quindi anche la nostra dipendenza dall’estero per il petrolio -.
Occorre quindi da parte del governo di operazioni veloci per evitare che tragedie come queste possano ripetersi.
Ne suggerisco una, peraltro già patrocinata da alcuni economisti, ovvero un intervento diretto da parte della Cassa Depositi e Prestiti, che acquista il debito pubblico italiano,  magari mediato da investitori nazionali, di modo che il nostro denaro possa rimanere sul territorio dell’Italia, favorendo così un circuito virtuoso.
Inoltre – tramite uno “stratagemma” -  la nostra Banca Centrale può “privatizzare” entrando in partecipazione in un istituto di credito privato in affanno (per esempio il Monte dei Paschi di Siena), chiede  alla Banca Centrale Europea di poter accedere al credito agevolato dello 0,75 % , al contempo concedendo in pegno i titoli di debito sovrano.
Nel contempo il governo immette nel circuito denaro fresco (debiti della pubblica amministrazione, precari, contratti pubblici, o quello che proponete).
Così facendo il nostro denaro rimane di fatto nel circuito nazionale, ed inoltre si sottrae il debito pubblico alle trappole speculative, come ad esempio sul differenziale tra i nostri Btp ed i Bund tedeschi.
L’ho fatta molto semplice, ma gli addetti ai lavori potrebbero almeno ascoltare la voce del popolo.
Vedremo.

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